L’utilizzo sempre più diffuso dell’Intelligenza Artificiale nei più disparati settori sta producendo inevitabili conseguenze sia sul piano etico che giuridico. E, in quest’ultimo ambito, una delle questioni più dibattute è senz’altro quella della responsabilità.
Se da un lato, infatti l’Intelligenza Artificiale può portare molte migliorie nella vita quotidiana delle comunità, nella sanità, nei trasporti, nell’efficientamento energetico dall’altro è bene considerarne anche i possibili rischi derivanti da un suo utilizzo.
Nell’esperienza pratica, infatti, non sono pochi i casi in cui si discute circa l’attribuzione di responsabilità di danni causati da sistemi di Intelligenza Artificiale. Basti pensare ad incidenti stradali causati da veicoli a guida autonoma; o ad informazioni errate diffuse da un’assistente virtuale; o, addirittura, perdite economiche di grave entità determinate da investimenti finanziari basati proprio sull’Intelligenza Artificiale.
Non è un caso dunque che tale argomento abbia una certa importanza anche per l’Unione Europea che intende regolamentare l’Intelligenza Artificiale al fine di garantire “migliori condizioni per lo sviluppo e l’uso di questa innovativa tecnologia”.
In particolare due sono gli interventi ad esso relativi su cui bisogna soffermarsi, al fine di valutare i possibili sviluppi futuri che questi avranno poi sulla regolamentazione di ogni stato membro. Ci si riferisce naturalmente al Regolamento IA dell’aprile 2021 e alla Direttiva IA del settembre 2022.
Qui alcuni spunti di riflessione sui rimedi per la soluzione di talune questioni giuridiche attualmente utilizzabili nel Diritto Italiano in linea con quelli della prospettiva europea. ▶ https://gazzetta.studiopeluso.com/intelligenza-artificiale/